Il procedimento penale gestito e portato a compimento del Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone su un cemento criminale di poteri, affarismi, corruttele e attività in parte solo coperte da servizi e uuficiali deviati, anche se ancora connotato essenzialmente nelle componenti tangentizie e affaristiche da "mondo di mezzo" di una mafia-capitale organizzata a stampo criminale, costituisce in sè una notizia forte e positiva, e foriera di possibili sviluppi addirittura ben più importanti.
Ciò a prescindere dai nomi di due dei tre PM che sotto il coordinamento dell'Aggiunto PM gestiscono l'indagine, ed indipendentemente dalla circostanza che la indagine interessa proprio un intero arco politico corrotto: il chè potrebbe evocare per l'appunto lo schema, tramite la politica corrotta ed appositamente infiltrata, della distruzione del sistema costituzionale e, tramite la gestione della repressione successiva, della realizzazione del processo che porterebbe mediante le necessarie tappe intermedie alla nuova forma di potere costruita su ben altri livelli eversivi, strategicamente e storicamente orientati.
Percorso, fenomeno riemerso e sua messa allo scoperto, sono fatti "intrinsecamente" multiformi .. e a noi il compito di percepirne ed agevolarne la matrice più intrinsecamente legalitaria.
Resta un disegno lontano e pericoloso, in parte fuori dagli orizzonti della inchiesta , che tuttavia ne lambisce metodi, ruoli , strumentazioni e contatti necessari, anche a quegli altri fini che hanno determinato la scelta di tentare di "distruggere" Paolo Ferraro".
Percorso, fenomeno riemerso e sua messa allo scoperto, sono fatti "intrinsecamente" multiformi .. e a noi il compito di percepirne ed agevolarne la matrice più intrinsecamente legalitaria.
Resta un disegno lontano e pericoloso, in parte fuori dagli orizzonti della inchiesta , che tuttavia ne lambisce metodi, ruoli , strumentazioni e contatti necessari, anche a quegli altri fini che hanno determinato la scelta di tentare di "distruggere" Paolo Ferraro".
E' anche a quel mondo di mezzo connesso al nucleo tangentizio e più macroscopicamente criminale nel settore pubblico infiltrato, che dobbiamo in una quota non irrilevante ciò che è potuto accadere a chi scrive, e la operazione Marrazzo, ad esempio.
Ma il"mondo di mezzo" non esaurisce il mondo di sopra visibile e quello non visibile, e la nozione antropologico criminale da criminalità organizzata romana intrecciata da sempre ad attività deviate, dà solo la stura alle analisi e indagini possibili successive.
E già la stampa pià seria va dando conto della intera potenziale portata del tutto, con riserve ma con apertura totale. (* vedi note in calce )
E già la stampa pià seria va dando conto della intera potenziale portata del tutto, con riserve ma con apertura totale. (* vedi note in calce )
NON VI FATE TUTTAVIA TRARRE IN INGANNO.
La buona fede totale nelle indagini emergerà se e quando si arriverà ai nodi di tutti questi basamenti criminali. E ad eventuali diretti od indiretti coinvolgimenti ed utilizzi anche da parte di persone interne ai due mondi di sopra: ad uno di tali mondi, coperto, appartiene anche una componente di coloro che hanno generato la repressione legale, pur dovuta. (* vedi note in calce )
" UNA FOTO CHE PARLA PIU’ FORTE DI MILLE PAROLE. SEDUTO AD UN ALTRO TAVOLO BRILLA IL PREGIUDICATO LUCIANO CASAMONICA. IN PRIMO PIANO SI VEDONO 2) GIULIANO POLETTI, OGGI MINISTRO DEL LAVORO 3) FRANCO PANZIRONI, EX AD DELLA MUNICIPALIZZATA DEI RIFIUTI (AMA) 4) UMBERTO MARRONI, DEPUTATO PD 5) DANIELE OZZIMO, EX ASSESSORE ALLA CASA NELLA GIUNTA MARINO 6) ANGELO MARRONI, GARANTE DEI DETENUTI NEL LAZIO 7) SALVATORE BUZZI, RESPONSABILE COOP ‘’29 GIUGNO’’ 8) ALEMANNO, EX SINDACO DI ROMA - 2. IN OGNI POSTO CHIAVE MASSIMO CARMINATI E SALVATORE BUZZI AVEVANO SISTEMATO UNA PERSONA FIDATA. MUNICIPALIZZATE, ASSESSORATI, PERSINO IL BILANCIO DEL CAMPIDOGLIO - 3. QUANDO GIANNI ALEMANNO CEDE LA GUIDA DI ROMA A IGNAZIO MARINO, SI CONCENTRANO SUGLI ESPONENTI DEL PD CHE POTEVANO METTERSI A DISPOSIZIONE IN CAMBIO DI FAVORI E TANGENTI. E RIESCONO AD AGGANCIARLI. DEL SENATORE DEL PD LIONELLO COSENTINO, SEGRETARIO DELLA FEDERAZIONE PD ROMANA, DICONO: “È PROPRIO AMICO NOSTRO” " dal sito DAGO SPIA
Di questo basamento criminale ci si è probabilmente avvalsi più volte a diversi titoli .. e sapremo prima o poi se si è voluto coprire il livello più nascosto ed alto, ripulendo solo la base tangentizia più immonda, o se si vuole arrivare al nodo storico di intrecci e favori innominabili, o sinanche a quel nucleo strategico sempre illegale che intravediamo e paventiamo.
Di questo basamento criminale ci si è probabilmente avvalsi più volte a diversi titoli .. e sapremo prima o poi se si è voluto coprire il livello più nascosto ed alto, ripulendo solo la base tangentizia più immonda, o se si vuole arrivare al nodo storico di intrecci e favori innominabili, o sinanche a quel nucleo strategico sempre illegale che intravediamo e paventiamo.
E ve ne accorgerete come al solito anche dalle sorti della vicenda Paolo Ferraro: una cartina al tornasole.
Nel frattempo notiamo una campagna video e sulle intercettazioni che non ci lascia tranquilli, perchè "mimica" e quasi parodiata, ripetto allo stile delle ultime "bombe" informative e prove fornite dal CDD in specie negli ultimi due mesi, su ben altri e comunque ulteriori piani eversivi e cementi di potere.
Al pessimismo della ragione leghiamo l’ottimismo della speranza, ma con le riserve che derivano dalla nostra personale esperienza e dalla ormai comune e condivisa "intelligenza" sulla fase e strategia storica in atto.
Le consonanze e sintonie non consentono un giudizio definitivo, ma la vicenda storica di TANGENTOPOLI, nata sul sangue di Capaci e via D'Amelio, e la certezza di quelle riunioni su quella nave alla fonda nel mare Toscano nel 1992, costituiscono un monito per tutti ormai.
Fase e strategie, eventi e percorsi attuali, ma proprio in quanto attuali, accuratamente sottovalutati o addirittura nascosti proprio dalla finta multi-controinformazione strainfiltrata e dall'apparatino del movimento cinque stelle e, inellutabilmente, proprio dalla e nella nuova scalata della lega di Salvini.
Partitura e scenografia già ascoltate e viste ...
UNA SETTA APPARATO COPERTO OPERANTE NEL NOME, SOTTO IL NOME E CONTRO IL NOME DI MAGISTRATURA DEMOCRATICA E DI PSICHIATRIA DEMOCRATICA. DALLA CADUTA DEL MURO DI BERLINO IN POI.
In agguato sempre la variante scorciatoia ultima eversiva militar etero-diretta o gli inganni relativi.
http://cdd4.blogspot.it/2013/12/a-quaranta-anni-di-distanza-cile-1973_0.html |
A buoni intenditor ... e ce ne sono di buoni intenditori : oggi abbiamo casualmente trovato siu facebook un manifesto appello non nostro, ma frutto di esperienza ed intelligenze accumulate ... che salutiamo con affettuosa ed orgogliosa stima.
Paolo Ferraro: IL MONDO DI MEZZO ( e i mondi di sopra non visibili e coperti ?! ) .. cinque ville a Sabaudia, Cisterna di Latina, i servizi, la criminalità nera ... temi su cui riflettere attentamente .... e che non esauriscono affatto gli scenari analizzabili e certo non lo scenario globale più alto.
E la trama in atto richiede profonda attenzione ...
http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/massimo_carminati_roma_mafia/notizie/1048173.shtml |
* Due importanti articoli tratti da
linkiesta.it
linkiesta.it
Mafia di Roma, Finmeccanica e le tangenti alla politica
Nell'ordinanza Pozzessere e Carminati che portava «bustoni di soldi a tutto il Parlamento»
Alessandro Da Rold e Luca Rinald
Gira intorno alla figura di Massimo Carminati l’inchiesta della procura di Roma su "Mafia Capitale" che sta facendo tremare le fondamenta dei palazzi del potere capitolino. E che potrebbe arrivare a toccare i piani più alti delle istituzioni economico politiche italiane. È lui al centro delle indagini. Il pirata, il cecato, il Re di Roma, imprendibile dalle forze dell’ordine, scampato al carcere persino dopo una rapina, sguardo glaciale, 56 anni, un passato tra i terroristi neri dei Nar, esponente di spicco della banda della Magliana, lo storico gruppo di malavitosi che tra gli anni ’70 e ’80 imperversava per la città con l’appoggio dei servizi segreti e della politica italiana. E mentre gli indagati per associazione a delinquere aumentano di ora in ora - sono più di cento e ci è finito dentro anche l’ex sindaco Gianni Alemanno - nelle carte dell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Flavia Costantini, che ha portato in carcere 37 persone, spunta un nuovo filone che punta alle aziende di stato, a una delle società pubbliche più importanti in Italia. Stiamo parlando di Finmeccanica, la holding della Difesa, da ormai tre anni al centro delle indagini di ben quattro procure per presunte tangenti internazionali dove sono stati coinvolti politici italiani, da Busto Arsizio fino a Napoli, passando appunto per Roma e arrivando fino a Palermo. La “Cupola” infatti, secondo gli inquirenti, «può contare su rapporti che riguardano non solo la politica o le istituzioni in senso stretto, ma anche le realtà che agiscono nell’economia e che dalle istituzioni dipendono».
I giudici lo scrivono nero su bianco nelle pagine dell’ordinanza. E citano un personaggio già noto alle cronache giudiziarie. Si tratta di Paolo Pozzessere, ex potente direttore commerciale di Finmeccanica quando la gestione era sotto Pierfrancesco Guarguaglini, poi a metà del 2012 distaccato alla sede di Mosca e quindi arrestato nell’ottobre dello stesso anno. Pozzessere non è un personaggio qualunque. Fu lui a occuparsi in passato della maxi commessa Selex Finmeccanica per sorvegliare il canale di Panama, affare che andò in porto non senza qualche scossone, che secondo fonti interne al colosso della Difesa gli costò il posto. Per i pm romani che indagato su Mafia Capitale, Carminati non era un personaggio sconosciuto in piazzale Montegrappa, sede di Finmeccanica. Anzi. «E’ il caso dei rapporti tenuti da Carminati con Pozzessere, ex direttore commerciale di Finmeccanica e imputato di corruzione internazionale per fatti avvenuti all’interno della controllata pubblica, dimostrati dalla conversazione con il medesimo intervenuta il 13.06.2013»
I bustoni con i soldi per Finmeccanica
Nell’intercettazione in mano ai pm si parla di «un dialogo che si sviluppa all’insegna della reciproca, profonda e non recente conoscenza tra i due, che consente un’interlocuzione su questioni personali – dai guai giudiziari alle vicende affettive politiche, istituzionali, economiche, criminali». Per questo i pm sottolineano «una conoscenza approfondita di Carminati delle dinamiche di potere e di quelle corruttive interne a Finmeccanica». E su questo c’è un’intercettazione dove Salvatore Buzzi, titolare di alcune cooperative coinvolte nell’inchiesta parla appunto di “Massimo”. E’ «una circostanza» scrivono i pm «che dà corpo a quanto rappresentato da Buzzi circa il fatto che il primo fosse temuto anche per la conoscenza che aveva di dinamiche corruttive interne alla società controllata pubblica, che avevano riguardato tutti gli schieramenti politici, per essere stato lui medesimo a recapitare «bustoni di soldi a tutti»:
Buzzi : ma lo sai che mi dice Massimo? lo sai perchè Massimo è intoccabile? perchè era lui che portava i soldi per Finmeccanica! bustoni di soldi! a tutti li ha portati Massimo! non mi dice i nomi perchè non me li dice... tutti! Finmeccanica! ecco perchè ogni tanto adesso... 4 milioni dentro le buste! 4 milioni! alla fine mi ha detto Massimo <è sicuro che l'ho portati a tutti!> tutti!
Alessandra Garrone (altra indagata nell'inchiesta ndr) : a tutto il Parlamento!
Buzzi : pure a Rifondazione!
La teoria del mondo di mezzo e l'aiuto sulle indagini
Per capire i metodi di affiliazione alla Cupola bisogna prendere spunto sempre dall'ordinanza. E' la teoria della terra di mezzo alla base di tutta l'inchiesta della procura di Roma. Il processo di affiliazione, infatti, si snodava attraverso un’educazione ai principi di omertà e subordinazione, nonché nella partecipazione agli appalti ottenuti dalle cooperative, «riferibili proprio a Buzzi da parte di CARMINATI, del ruolo che lo stesso riteneva competere all’organizzazione nella struttura e nelle relazioni sociali, attraverso “la teoria del mondo di mezzo”». L’11 gennaio 2013, infatti, Massimo Carminati «nell’ottica di rafforzare il prestigio dell’organizzazione agli occhi di Cristiano Guarnera (altro indagato del clan ndr=, utilizzando una metafora, descriveva la società nella quale “è la teoria del mondo di mezzo compà. .... ci stanno . . . come si dice . . . i vivi sopra e i morti sotto e noi stiamo nel mezzo … e allora .... e allora vuol dire che ci sta un mondo .. un mondo in mezzo in cui tutti si incontrano”». Tutti si incontrano. E si aiutano. Dove il mondo di sopra, fatto di colletti bianchi, imprenditoria e istituzioni realizza sinergie criminali con il mondo di sotto, fatto di batterie di rapinatori, trafficanti di droga o gruppi che operano illecitamente con l'uso delle armi. Carminati e Pozzessere ne fanno parte, quest'ultimo preoccupato per le inchieste che lo hanno portato al rinvio a giudizio insieme con Walter Lavitola nel marzo del 2014.
C'è un dialogo del 2013 «in cui Carminati trasmette a Pozzessere, difeso dall’avv. Dell’Anno nel processo di corruzione internazionale, la preoccupazione legata al ritrovamento della microspia nel suo studio ( “gli hanno trovato una perlina così ....inc... bersaglia' a Pierpaolo...”) e gli comunica presunte dinamiche interne alle indagini che hanno coinvolto Finmeccanica e le sue controllate». È «un dialogo» si legge nell'ordinanza «in cui la conversazione spazia fino a toccare i vertici governativi e istituzionali, la loro posizione rispetto alle vicende interne di Finmeccanica, senza che questo generi la benché minima perplessità o esitazione da parte di Pozzessere, quasi fosse la cosa più normale del mondo che un apicale di una delle più importanti controllate pubbliche del paese interloquisca su tali vicende con un pregiudicato da gravissimi reati. Infine, a dimostrazione che non si è in presenza di un amarcord tra vecchi commilitoni, Pozzessere, in relazione alle sue attuali vicende, volge una specifica richiesta di protezione a Carminati»
Paolo: chi c'hai te di cose là ..per difendermi..
Massimo: ..c'ho il gruppo..inc...
Paolo: gruppo ..inc..
Massimo: embè so' tosti loro... comunque sono tosti so' duri insomma eh. E' dura cioè, però capito loro una volta che si liberano del processo una cosa è finita la festa no, che cazzo te ne frega... vuoi mette. A te praticamente l'accusa viene da coso, da Borgogni la tua, l'accusa de Borgogni ...
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